Più che camminare, zampetta, cercando di non fare rumore perché nessuno si possa sentire disturbato dalla sua presenza. Tutta una vita così, a sentirsi in colpa di essere al mondo.
Eppure, in fondo, non ha molta importanza, perché la musica mette ali alle sue dita e ora qualcosa di nuovo mette le ali ai suoi piedi, per arrivare più in fretta nel posto dove sta andando.
Il primo amore che si senta di vivere, il primo amore corrisposto.
Tira fuori dalla borsa gli spartiti, li sistema sul leggio del grancoda dell’Accademia, si siede.
Quando entra la ballerina non può non restare abbacinato, perché è bella come la sua amata, e come Lei quando si muove sembra galleggiare priva di peso; ma ugualmente non è Lei, perché quella non è la leggiadria di una piuma, ma di un fiocco di neve, bello eppure gelido.
Lei lo guarda per un attimo, e sul suo bel volto altero si dipinge la delusione di vedere seduto al pianoforte non quell’altro pianista, unica persona capace di scaldarle il cuore, ma solo quell’omino goffo, insicuro e un po’ curvo su se stesso.
Le prime note rompono il silenzio, e sembrano piccole scintille a punteggiare una coltre di buio. Poi sono stelle, e infine divampa un sole caldo che sembra estate, ma non quella afosa e pesante di un agosto continentale. Una brezza di note scintillanti solleva il fiocco di neve, e lo trasporta con sé, e la neve si scioglie, ridando calore alla piuma che teneva prigioniera.
Lui le sorride, ora che è tornata, e non si accorge che in quel momento anche il suo guscio si rompe, così che ora anche Lei lo può finalmente riconoscere, e ricambiare il sorriso di cuore.
In questa maniera, da lontano, continuano a parlarsi d’amore, volando con le note, ognuno a modo suo, in una ballata che è dolce e malinconica al tempo stesso.
Perché se è la musica ad unirli, è anche ciò che li tiene lontani. Cosa accadrebbe se Lui si alzasse per abbracciarla? Se Lei desiderasse tenerlo per mano mentre lo guarda?
Non ci pensiamo, la musica continua. Inutile pensare a che accadrà quando tornerà il silenzio… fingiamo così, che non tornerà mai.
L’eco dell’ultima nota piano piano si zittisce, e non può essere altrimenti. L’ultimo sguardo si spegne, la piuma torna ghiaccio, il guscio si richiude.
Fino alla prossima sonata.
*____*
RispondiEliminame commossa!! sniff... XD
bellaaaaaaaaaaa!!!, mi è piaciuto anke il raccontino!! ^^
brava Gea!! XD
uhhhhhhhhhhhhhhhhhhh bellissimaaaaa anche il raccontinooo mi ha colpituuuu bellu bellu^^ ci piace ^^
RispondiEliminapoetico!!!!! *_*
RispondiEliminadisegno e racconto dolcissimi!!!!!!
RispondiEliminaCioè mi metto in posizione da tappetino e passami sopra quando vuoi.....sono meravigliose sia la storia che il disegno *______*
RispondiEliminagrazie care sorelloske, sono davvero contenta!!!:D
RispondiEliminaDegna illustrazione di uno splendido racconto, complimenti!!!!
RispondiEliminaE' bellissimo.
RispondiEliminaComplimenti.
Sia il disegno che il racconto.
che brava la mia geuzza!!bravissima!!!
RispondiEliminava
wow, Gea! ç_ç
RispondiEliminaè veramente adorabile, tutto!
colorato e raccontato benissimo...
e poi è dolce, dolce da morire!
complimentissimi!
Che belli!! Racconto e illustrazione!!
RispondiEliminaBravissima ^___^